
IL PROGETTO
Il progetto Il Cammino delle Janas, coordinato dalle dottoresse Cristina Muntoni, Maria Giovanna De Martini e Sara Mameli che fanno parte del Centro Studi Identità e Memoria (CeSIM), è una proposta di itinerario sperimentale che mette in rete le realtà locali per accogliere i visitatori e le visitatrici ed è sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, dai Comuni e dalle realtà culturali, ricettive e produttive del Meilogu. Il progetto è nato all’interno del progetto “Arte e Architettura nella Preistoria della Sardegna. Le Domus de Janas” che ha preso avvio nel 2018 su iniziativa del CeSIM coinvolgendo numerosi Comuni sardi per ottenere il riconoscimento come Patrimonio Mondiale UNESCO dei più importanti siti preistorici della Sardegna.
Questi monumenti, straordinarie testimonianze della cultura e della società vissuta sull’isola tra la fine del V e il III millennio a.C., offrono una chiave di lettura fondamentale per comprendere gli aspetti civili, funerari e magico-religiosi delle antiche comunità sarde.
Il progetto è sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Autonoma della Sardegna e rappresenta l’unica candidatura italiana per l’iscrizione nel Patrimonio Mondiale UNESCO 2025. Il sito seriale comprende 26 monumenti preistorici, selezionati attraverso un rigoroso processo di studio e valutazione, che rappresentano in maniera paradigmatica la cultura, l’arte rupestre e l’architettura della Sardegna preistorica.
Un patrimonio da tutelare, valorizzare e promuovere
OBIETTIVI
Il progetto Il Cammino delle Janas nasce proprio con lo scopo di diffondere la conoscenza di questo patrimonio straordinario, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza di queste testimonianze archeologiche, contribuendo a costruire un’identità culturale più consapevole e radicata.
Il progetto rappresenta un’opportunità concreta per la creazione di un’offerta turistica culturale strutturata capace di attrarre flussi di visitatori e visitatrici anche fuori dalla stagione balneare. La valorizzazione delle Domus de Janas come destinazione di turismo archeologico può incentivare itinerari esperienziali, percorsi immersivi e attività di divulgazione, rendendo la Sardegna una meta sempre più attrattiva per chi cerca un’esperienza culturale autentica.
Questo primo itinerario nel Meilogu rappresenta un itinerario pilota sperimentale e una tappa fondamentale nel percorso di valorizzazione dei siti preistorici sardi offrendo ai viaggiatori e alle viaggiatrici un’esperienza immersiva tra archeologia, natura e tradizioni locali, con la collaborazione di realtà ricettive, produttive e culturali del territorio che grazie al progetto sono state messe in rete e in collaborazione tra loro.
Il Cammino delle Janas propone un itinerario da percorrere a piedi o in bicicletta che valorizzi la storia, la cultura e la natura del territorio, con un focus sui siti candidati a diventare Patrimonio Unesco.
Questo primo itinerario nel Meilogu, attraversa il territorio dei comuni di Thiesi, Borutta, Cheremule e Bessude collegando due siti di grande rilevanza: la necropoli di Mandra Antine e il Parco dei Petroglifi di Cheremule.
COSA ABBIAMO FATTO
Il progetto ha comportato cinque azioni principali: studio e mappatura dei percorsi, coinvolgimento delle comunità locali, test dei percorsi, comunicazione ed organizzazione di tour educativi. Il percorso mappato è di circa 24 chilometri, principalmente su strade di penetrazione agraria, e attraversa vari punti di interesse significativi, tra cui l'Abbazia di San Pietro di Sorres. Alcuni sentieri escursionistici alternativi sono in fase di studio e verranno presi in considerazione e integrati in una fase successiva del progetto.
COSA PUOI SCOPRIRE
Attraverso questo itinerario avrai l'opportunità di immergerti in un viaggio unico che unisce natura, cultura e tradizioni antiche. Scoprirai paesaggi mozzafiato, testimonianze storiche e archeologiche che raccontano secoli di storia, e luoghi ricchi di spiritualità. Potrai vivere l'autenticità dei borghi, assaporare i sapori tipici del territorio e entrare in contatto con la calorosa ospitalità delle comunità locali. Questo cammino non è solo un percorso fisico, ma un'esperienza profonda che arricchisce il corpo, la mente e lo spirito.
EVENTI
Per chi desidera vivere l’intera esperienza guidata e organizzata, il percorso sarà proposto il 12 e 13 aprile 2025, con possibilità di partecipazione su prenotazione.
INFORMAZIONI E CONTATTI
REFERENTI PROGETTUALI
Dott.ssa Cristina Muntoni – 3335204556 – info@cristinamuntoni.com
Dott.ssa Maria Giovanna De Martini – 3404701559 – mariagdemartini@gmail.com
Dott.ssa Sara Mameli – 3491786497 – saramameli@yahoo.it
Social:
Instagram: @camminodellejanas
Facebook: Il Cammino delle Janas
Abbazia e Monastero di San Pietro di Sorres - Borutta
L'Abbazia di San Pietro di Sorres sorge su un colle di 570 metri sopra il suggestivo borgo di Borutta, dove già esisteva una base nuragica e dove sono state trovate tracce del passaggio di punici, romani e bizantini. L’abbazia è un gioiello dell'architettura romanica e l’ampiezza delle rovine dell’episcopio fanno supporre che sia stata creata come una cattedrale-fortezza. Costruita nel XII secolo, questa imponente struttura in pietra calcarea bianca e basaltica nera incanta per la sua eleganza e semplicità. Attorno al Cinquecento il Monastero iniziò ad essere abbandonato e la cattedrale divenne fienile e ricovero di animali. L’episcopio venne distrutto e le sue pietre vennero usate per abbellire le case dei paesi vicini. Solo nel 1950 il complesso fu affidato ai monaci benedettini di Parma e ancor oggi è sede di una comunità monastica benedettina, che accoglie i visitatori in un'atmosfera di pace e spiritualità. L'abbazia offre anche visite guidate per scoprire la sua ricca storia e laboratori di scrittura e restauro, rendendola un luogo unico di cultura e riflessione.
Durante il tour:
Puoi prenotare e alloggiare al Monastero, visitare il museo, la Cattedrale e la biblioteca. Puoi mangiare nel convento vivendo i tempi e le atmosfere tipiche di un monastero benedettino le cui giornate sono scandite dalla regola di San Benedetto da Norcia: Pax, Ora et Labora. Nella cattedrale è possibile scoprire anche alcune curiosità, ad esempio il sarcofago medievale in fondo alla chiesa e la scritta nel gradino sottostante la porta occidentale: Marianae Maistro. Forse la firma di chi ha diretto i lavori di edificazione tra il 1170 e il 1200. Nella sala capitolare è inoltre possibile vedere una Via Crucis realizzata da Aligi Sassu. Nella biblioteca vengono organizzati corsi di restauro del libro e per la produzione di oggetti in pelle. Nel Monastero si produce la birra dei frati. Marco Arru, che se ne occupa personalmente, potrà farvela assaggiare nel chiostro o in una saletta in cui sono appese le maglie di tutti i Cammini che si incrociano proprio nel Monastero dove ogni pellegrino/a può trovare alloggio e un pasto caldo. Nel negozio all’interno del convento è possibile acquistare le produzioni a base di erbe curative.
Pinnetto di Sa mura
I Pinnettos sardi, noti anche come Pinnetti (al pulrale) o Pinnettu, Pinnetta, Pinnetto (al singolare), oppure chiamati anche Barraccos o Cuile – Cuiles, rappresentano un importante pezzo di storia della Sardegna, un patrimonio storico, culturale, e architettonico, da salvaguardare. Venivano utilizzati dai pastori sardi come vere e proprie abitazioni o rifugi, durante i lunghi periodi trascorsi in territori selvaggi o poco accessibili, e nel periodo della transumanza. Adiacenti alla struttura principale, vi erano anche altre strutture similari e costruite con materiali naturali, adibite a spazi dedicati al ricovero degli animali, come pecore, capre o maiali. Il Pinnetto è costituito da un basso muro di pietre su cui veniva innalzata una copertura realizzata con tronchi di ginepro, frasche o canne.
Durante il tour:
Dal Monastero puoi raggiungere il pinnetto che si trova sul pianoro del Monastero e testimonia la continuità di vita sull’altopiano. Questo pinnetto domina le valli che vanno verso Torralba e Bonnannaro, e gode di un bellissimo panorama sui paesaggi vulcanici e calcarei del Meilogu.
Borutta
La presenza dell'uomo nel territorio del comune di Borutta è antichissima. Il primo insediamento è quello stanziatosi nella grotta naturale "Ulàri", abitata nel neolitico recente (3500 a.C.) nell'ambito di quella che viene definita la cultura di San Michele di Ozieri. Non a caso, il villaggio originario si chiamava Gruta (grotta), poi il nome fu trasformato in Borutta. Borutta è attualmente il più piccolo centro abitato del Meilogu la cui storia del paese è strettamente legata a quella del colle sovrastante in quanto faceva parte del Giudicato di Torres, di cui Sorres era la capitale e insieme sede della diocesi. Il paese è collocato lungo la valle del rio Frida, a sud del monte Pelao. Il centro storico è caratterizzato da viottoli con abitazioni caratteristiche. Al suo interno sono suggestive le fonti ottocentesche di Cantaru e Funtana: per tradizione, la popolazione raccoglie le loro acque e usa ancora il lavatoio pubblico. Di recente il centro abitato è stato abbellito da alcuni murales che riprendono scene di vita quotidiana e la rievocazione di antichi mestieri come le donne che filano la lana nell’uscio di casa.
Tra le chiese spicca la parrocchiale di Santa Maria Maddalena, edificata nel XVIII secolo che si distingue per la presenza di un portone risalente al 1776, il più antico del Meilogu.
A poca distanza dalla prima, si trova la chiesa di Santa Croce, edificata tra l'XI e il XII secolo e rimaneggiata alla fine della metà del XX secolo. Dell'originale impianto romanico rimane solamente la porta laterale, oggi murata, la facciata si distingue per la presenza di un rosone ed una croce in pietra mentre internamente si conserva un pulpito ligneo sorretto da due mensole lignee che terminano con protomi leonine e la grande statua di Cristo. L'edificio, un tempo sede della omonima confraternita, funse saltuariamente da sede cattedrale per gli ultimi vescovi di Sorres, in particolare col vescovo Stefano Ardizzone.
Tra i personaggi più importanti della storia di Borutta ricordiamo donna Ninetta Bartoli che nel 1946 venne eletta primo sindaco donna d’Italia. Tra le sue più importanti opere ricordiamo la realizzazione dell’acquedotto e del sistema fognario, la centrale elettrica, la casa di riposo e la latteria sociale. Inoltre fu promotrice del restauro della cattedrale di San Pietro di Sorres e del ritorno dei monaci Benedettini.
Durante il tour:
Potrai attraversare i vicoli di pietra del borgo, entrare nella casa museo, nella chiesa della Maddalena e scoprire il fascino di un borgo antico.
Grotta Ulari - Borutta
La Grotta Ulari, situata nel comune di Borutta, è un gioiello naturalistico e archeologico nel cuore della Sardegna. Questo affascinante sito è celebre per le sue formazioni carsiche uniche, create dall'azione millenaria dell'acqua sulla roccia calcarea. L'interno della grotta rivela un paesaggio suggestivo di stalattiti e stalagmiti, che creano un'atmosfera quasi magica. Oltre al valore naturalistico, la Grotta Ulari è legata alla storia e alle tradizioni locali, rappresentando una tappa significativa per chi desidera immergersi nella bellezza e nel mistero del territorio del Meilogu. La sua frequentazione è attestata da numerosi reperti che documentano i diversi usi della grotta in un lungo arco cronologico che va dal Neolitico medio sino al Medioevo.
Un luogo imperdibile per gli amanti della natura, della geologia e dell'archeologia, perfetto per un'esperienza di turismo lento e autentico.
Parco dei Petroglifi - Cheremule
Il Parco dei petroglifi si trova nella pianura di Nurighe, a circa 2 Chilometri a sud dal centro di Cheremule. E’ composto dalle tre necropoli preistoriche di Moseddu, Mattarigotza e Tennero. Nel parco è possibile ammirare l’architettura delle Domus de janas in tutte le sue sfaccettature. Tra le 37 tombe, scavate a partire dal neolitico ( IV Millennio a.C.) e inserite in un suggestivo paesaggio caratterizzato dalla bianca roccia calcarea, spiccano le tre più note. La Tomba XVI detta anche Sa Presone, nella quale i dettagli architettonici riprendono quelli delle capanne preistoriche; la Tomba della cava, dove sono visibili le fasi di riuso in epoca paleocristiana, e la Tomba Branca, nota per la presenza dei petroglifi antropomorfi preistorici che hanno dato il nome all’intera area archeologica. Il percorso all’interno del parco offre un vero viaggio attraverso i millenni alla scoperta delle comunità che nel passato hanno vissuto, lavorato e sepolto i propri defunti in queste terre. La necropoli è databile al Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e all'Eneolitico.
Durante il tour:
Il Parco è più vasto di quanto si possa immaginare. Cerca il sentiero dove un cartello indica la “Tomba Branca”, in pochi minuti di passeggiata tra i muretti a secco, potrete raggiungere i resti della Domus de Janas che conserva i famosi petroglifi antropomorfi visibili a cielo aperto. È molto emozionante vedere da vicino delle testimonianze così dirette di una popolazione così lontana nel tempo. In queste pareti sono rappresentate sei figure antropomorfe dal corpo filiforme. Sono presenti otto figure, di cui cinque chiaramente maschili. Alcune di esse alzano le braccia secondo lo schema dell'orante. Una figura si distingue dalle altre: si tratta di un "capovolto" sul cui significato sono state proposte diverse interpretazioni.
Questo sito è a ingresso libero, non ci sono orari di visita a cui si è vincolati.
Bosco di Tippiri - Cheremule
Il Bosco di Tippiri, situato nel territorio di Cheremule, è un’oasi naturale di pace e bellezza. Questo bosco incanta i visitatori con la sua rigogliosa vegetazione, composta principalmente da querce secolari, lecci e corbezzoli, offrendo un rifugio per numerose specie di fauna selvatica.
Durante il tour:
Passeggiando lungo i suoi sentieri tra lecci e roverelle, si avrà l’opportunità di immergersi in un ambiente incontaminato, ideale per chi cerca tranquillità e un contatto autentico con la natura. Il Bosco di Tippiri è anche un luogo di grande valore storico e culturale, essendo legato alle tradizioni locali e alla storia di Cheremule, rendendolo una tappa imperdibile del cammino.
Nuraghe Majore - Cheremule
Il Nuraghe Majore, situato nel territorio di Cheremule, è uno dei più imponenti esempi dell'antica architettura nuragica in Sardegna. Realizzato con massicci blocchi di pietra basaltica, questo nuraghe monotorre domina il paesaggio circostante, offrendo una vista mozzafiato sulla campagna sarda. Risalente all’età del Bronzo, rappresenta una testimonianza unica della cultura e dell’ingegno delle popolazioni nuragiche. Un luogo ricco di fascino e storia, perfetto per gli appassionati di archeologia e per chi cerca un’esperienza autentica nel cuore dell’isola.
Necropoli di Mandra Antine - Thiesi
La Necropoli di Mandra Antine, situata nelle campagne di Thiesi, è uno straordinario complesso archeologico che testimonia la presenza delle antiche civiltà preistoriche in Sardegna. Composta da quattro domus de janas (case delle fate), queste tombe scavate nella roccia ignimbritica nel corso del Neolitico custodiscono elementi architettonici e simbolici unici. La Tomba III, infatti, è nota per la presenza di decorazioni ottenute con tre tecniche differenti e per la ricca policromia sapientemente utilizzata nella resa dei motivi corniformi e dei dettagli architettonici. Un luogo affascinante, immerso nella natura, che invita a un viaggio nel tempo per scoprire le radici profonde della storia sarda.
Durante il tour:
Ti consigliamo di prenotare per entrare nella domus decorata: un’esperienza unica. Entrare nella tomba III e vedere da vicino i colori ancora vivi dopo oltre 5 mila anni è molto emozionante. Per proteggere questo incredibile tesoro della nostra storia, la domus è stata inglobata in una struttura di protezione. Per potervi accedere è necessario prenotare tel.3483493208
Chiesa di Santu Eneittu - Thiesi
La Chiesa di Santu Eneittu, situata nelle campagne di Thiesi, è un prezioso esempio di architettura romanica rurale in Sardegna. Risalente al XII secolo, questa piccola chiesa si distingue per la sua struttura semplice e armoniosa, costruita con pietra locale. Immersa in un contesto naturale suggestivo, Santu Eneittu è un luogo di pace e raccoglimento, che racconta la spiritualità e la tradizione del territorio. Perfetta per chi desidera scoprire l’anima più autentica della Sardegna.
Durante il tour:
Dopo aver passeggiato tra i vicoli con le case di pietra di Thiesi, ammirato i suoi murales e magari fatto una sosta dai nostri partner che producono prodotti tipici, puoi andare a cercare questa chiesa molto affascinante.
MuMe Museo del Medioevo del Meilogu - Bessude
Il Museo Mu.Me di Bessude,è un'istituzione culturale dedicata alla valorizzazione della storia e delle tradizioni locali. Il museo si concentra su vari aspetti del patrimonio culturale della regione, tra cui arte, archeologia e antropologia. Uno degli obiettivi principali del Mu.Me è quello di promuovere la conoscenza della cultura sarda attraverso mostre, laboratori e eventi. Il museo è anche un importante punto di riferimento per la comunità locale, ospitando attività educative e iniziative per il coinvolgimento del pubblico. La struttura stessa è concepita per essere accogliente e interattiva, rendendo l'esperienza di visita accessibile e interessante per persone di tutte le età. Se sei interessato alla storia e alla cultura sarda, il Mu.Me offre un'ottima opportunità per approfondire queste tematiche in un contesto affascinante.
Durante il tour:
In questo periodo il museo ospita un'interessante mostra temporanea dedicata alla salute e al benessere in epoca romana.
Lungo il cammino sarai accolto dalla calda ospitalità delle comunità locali, pronte a condividere con te le loro tradizioni e storie. Le persone del luogo, con la loro genuinità, sapranno farti sentire parte di una grande famiglia. Troverai strutture ricettive accoglienti, gestite con cura e passione, pronte a offrirti il comfort e il ristoro necessari per proseguire il tuo viaggio. Inoltre, potrai incontrare artigiani/e, guide locali e produttori e produttrici che ti sveleranno i segreti del territorio, regalando un'esperienza autentica e indimenticabile.
MONASTERO SAN PIETRO DI SORRES (Borutta)
079824001 - 3724429993 info@sorres.it www.sorres.it
Associazione Gisella Arru
escursionismo ambientale
Associazione I percorsi della Dea Onlus/Cagliari
Associazione Mastros de Lughe/Marco Sanna/Thiesi
@mastrosdelughe
Azienda agricola Antonio Bassu/Thiesi
Allevamento produzione di formaggi e prodotti agricoli.
329-8289051
Azienda agricola Giovanna Maria Bassu/Thiesi
Attività di ristoro mobile.
346-7726956
Azienda agricola Giacomo Tanca/Thiesi
Allevamento, produzione di formaggi e prodotti agricoli. Laboratori di caseificazione e attività agricole stagionali. Punto ristoro “Bisittu”.
340-4807727 (Maria Giovanna Serra)
Bar Fuori Corso (Laura e Francesco Sanna)/Thiesi
Corso Vittorio Emanuele, Thiesi 3895858301
Birrificio Isola/Thiesi
Comune di Bessude
Comune di Borutta
Comune di Cheremule
Comune di Thiesi
Emporio Giovanni Tola/Thiesi
Guida nel territorio
348-1123450
Il Cavallino rosso Hotel/Thiesi
079886643 - 3336661276 hotelcavallinorosso@gmail.com www.hotelcavallinorosso.com @hotel_cavallinorosso
Laboratorio caseario Stefano Fadda/Thiesi
3381077186
MuMe - Museo del Meilogu Medievale di Bessude
3407104957 Via Roma 24, Bessude info@mumebessude.it www.mumebessude.it
Pasticceria Dolcevita/Thiesi
Via Roma 26, Thiesi
Proloco Thiesi
3471910539
Società Cooperativa Siendas/Thiesi
Presidente Stefano Ruiu 3493515294
Società Cooperativa Agrisiendas/Thiesi
Presidente Stefano Ruiu 3493515294
Terranimada Fattoria Sociale Coop. agricola a.r.l. Thiesi
324885600
LE TAPPE DELL'ITINERARIO
partner locali che sostengono il progetto







PARTNER

















